Portopalo di Capo Passero - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
Castello Carlo V
 Fu eretto agli inizi del XIV secolo, durante il dominio degli Aragonesi in Sicilia, su un edificio preesistente. Il Castello Fortezza, costruito per volontà di Carlo V di Germania e Re di Spagna per l'avvistamento delle navi Saracene e per difendere l'area Sud-Orientale dalle incursioni piratesche, ha pianta quadrata e si eleva nella parte più alta dell' Isola di Capo Passero (22 m. s.l.m. su terreno piano).
 Nel 1526 la Fortezza fu distrutta da un cruento attacco dal famoso pirata Dragut per poi essere riedificata dalla Città di Noto. 
 L' accesso alla fortezza, il cui ingresso è rivolto verso oriente, era regolato da un ponte levatoio. Entrando, si accede subito ad un ampio cortile con un pozzo al centro.
 Accanto all'epigrafe si trova una cappella, o almeno ciò che ormai ne rimane, all'interno della quale sono ancora visibili i resti della tomba, ormai vuota e profanata da tempo, di un capitano spagnolo, ivi sepolto nel 1631. Attraverso una scala di pietra si giunge sugli spalti da dove si ammirano panorami stupendi 
 Il Faro occupa uno dei quattro angoli degli spalti. All'angolo adiacente si riconosce un antico posto d'osservazione. Forse proprio da qui, nel lontano 11 agosto 1718, fu possibile seguire il drammatico epilogo della grande battaglia navale che vide la flotta inglese comandata dall'ammiraglio Binghs inseguire, distruggere e catturare in queste acque le ventisei navi della flotta "Angiovina" del vice-ammiraglio Castagneto.
Porto:
 A poche centinaia di metri dal centro abitato si trova il porto peschereccio più importante della Sicilia orientale, con annesso il mercato ittico nel quale tutti i giorni si concentra una gran quantità di pesce fresco. Le centinaia di imbarcazioni, grandi e piccole, al tramonto offrono uno spettacolo affascinante ai curiosi e ai turisti.
Antica Tonnara
 Di proprietà del Cavaliere Pietro Bruno di Belmonte, la Tonnara di Capo Passero è uno splendido monumento di archeologia industriale. La loggia e lo stabilimento per la lavorazione del tonno, la grande fornace, i magazzini delle botti (o del sale), la chiesa del XVII secolo: qui giungevano i tonni che, macellati e lavorati, hanno costituito nel corso dei secoli una fondamentale risorsa economica per tutta la popolazione del luogo.  Quando la tonnara era ancora in attività, già ai primi di marzo iniziavano i lavori di manutenzione delle grandi imbarcazioni di quercia, di quasi venti metri, che, custodite in grandi magazzini durante il periodo invernale, venivano ora tirate fuori per "l'impeciatura" delle chiglie. Venivano inoltre controllate e, nel caso, riparate le pesanti reti. Le grandi ancore, piazzate opportunamente sul fondo, formavano una sorta di passaggio obbligatorio per condurre i tonni nella "camera della morte". Alla fine della mattanza si tornava a riva per scaricare il pescato: i tonni, trasportati con dei carrelli, venivano condotti in una grande sala per essere sventrati e puliti. Poi si passava alla bollitura, in forni adatti, e, infine, alla conservazione con olio d'oliva.
 L' Isola di Capo Passero, lunga m. 1300, larga m. 500, ed estesa per circa 37 ettari, è situata tra lo Jonio e il Mediterraneo ed è da considerarsi una autentica perla naturalistica, tanto da essere inclusa dalla Società Botanica Italiana nei biotipi di rilevante interesse botanico della Sicilia.
 Nella sua parte occidentale, quella più vicina alla costa, l'azione combinata delle maree e dei venti ha formato una bellissima spiaggia. In questa zona la vegetazione è quella tipica dei litorali sabbiosi: l'Euforbia pepilis, il giglio di mare (o Pancrazio) e la rughetta marina.
 Andando verso nord, si incontrano i magazzini per le attrezzature della Tonnara di Porto Palo, una delle più importanti di Sicilia. Intorno alle costruzioni si trova un gran numero di ancore ormai arrugginite: servivano a fissare al fondo del mare le pesanti reti che conducevano i tonni verso la "camera della morte". 
 Nella sua parte centrale l'isola è interamente ricoperta dalla palma nana e da altre forme vegetali tipiche. Oltre al coniglio vivono sull'isola almeno due specie di lucertole che prolificano numerose per la mancanza assoluta di predatori. L'avifauna è composta soprattutto da numerosi passeracei che fanno la spola fra la vicina costa e l'isola: Fanelli, Verdoni, Cardellini, Beccamoschini, Saltimpali ed altri ancora. Gli scogli isolati e la costa nord-occidentale a picco ospitano numerose specie di Gabbiani. L'ittiofauna è quella tipica di tutta la costa sud-orientale siciliana: fino a qualche anno fa Cefali, Spigole, Saraghi, Sogliole ed Aragoste erano abbondantissimi anche in acque molto basse, oggi lo sono soprattutto nelle "secche" che da Vendicari, più a nord, all'isola delle Correnti, più a sud, costelIano a varie distanze dalla costa questo tratto di mare. Fino ad una trentina d'anni fa le spiagge a ridosso del paese di Porto Palo erano utilizzate abitualmente dalla Tartaruga marina (Caretta caretta) per la deposizione delle uova: uno spettacolo affascinante, un tempo comune su tutte le spiagge sud-orientali siciliane, purtroppo oggi scomparso.
 Una distanza di circa 250 metri separa l'Isola di Capo Passero dalla costa di Portopalo, alla quale, un tempo, era unita da un istmo sabbioso. Ciò che conferisce all'Isola un'importanza particolare è l'imponente Fortezza di Carlo V, del XIV secolo. Un altro monumento si eleva poco prima di giungere al forte: si tratta della grande statua bronzea  di Maria SS Scala del Paradiso "guardiana del mare di Sicilia", alta 5 metri e posta su un piedistallo di 20 metri. Il monumento, opera del fiorentino Mario Ferretti,  fu inaugurato nel 1959 dal Vescovo di Noto Angelo Calabretta alla fine del XVI Congresso Eucaristico Nazionale di Catania. Circumnavigare l'isola di Capo Passero è un'esperienza unica, un appuntamento imperdibile per tutti coloro che amano i paesaggi marini. Partendo da un imbarcadero naturale e navigando in senso orario balzano subito alla vista i due magazzini e le ancore abbandonate della tonnara. Appena la costa comincia ad innalzarsi verso oriente, appaiono le prime grotte marine: alcune di esse sono bellissime, particolarmente quelle che formano l'insieme denominato "Grotte del Polipo". Poco dopo, la costa, dopo altre grotte minori ed un piccolo golfo, diventa bassa e frastagliata e qua e là emergono scogli isolati. Sulla terra ferma si intravede una lingua di sabbia che si protende verso l'isola: è la dorsale del bassofondo che la unisce "spiritualmente" alla costa siciliana. 
 L' Isola delle Correnti (dal latino "Currentium insula") è una piccola isola rocciosa dalla forma rotondeggiante, estesa per circa 10.000 mq con l'altezza massima sul livello del mare di mt. 4, e collegata alla terraferma da una sottile striscia di roccia, un caratteristico braccio artificiale più volte distrutto dalle onde impetuose (attualmente il piccolo collegamento ha uno squarcio di 15 metri ed è profondo nei momenti d'alta marea un metro circa). E' il luogo ideale per tutti gli amanti del surf d'onda e del windsurf. Lo splendido mare e le immense e bellissime spiagge della zona richiamano ogni anno grandi quantità di turisti.
 Sull' Isola sorgono alcune casette abbandonate, mentre il nucleo abitativo centrale (dove decenni fa alloggiava il farista con la famiglia), di forma rettangolare con sul davanti un ampio spiazzale, è anch'esso in fase di decadimento, essendo da anni in disuso. L'Isolotto è perennemente battuto dalle onde del mare, quasi sempre in tumulto. Sul posto cresce poca flora, ma vi abbondano piantine di porro selvatico, capperi ed altri arbusti tipici della macchia mediterranea. Da qualche anno inoltre l'isola e una striscia di terraferma sono state utilizzate dalla facoltà di scienze, sezione biologia dell'Università di Catania, per esperimenti su alcune specie di insetti che qui si riproducono.
 Nel Novembre 1987 poi l'isolotto stesso, insieme ad una larga fascia di terraferma per una estensione di ha 63,625 è stata inclusa nel piano regolatore dei parchi e riserve naturali, per la presenza di vegetazione costiera con biocenosi alofile e psammofile relitte, tipiche della costa meridionale della Sicilia. Albergano pure ricci, conigli selvatici, oltre a varie specie di gabbiani come gli albatros. Da qui passano nel periodo del flusso migratorio degli uccelli acquatici dal Nord Africa alle coste siciliane, e nascondendosi dietro le alte dune sabbiose, si può osservare il loro migrare. Con i suoi 36° 38' 33" di latitudine nord e 15° 5' 19" di longitudine est, l'Isola delle Correnti è la punta più meridionale della Sicilia, dell'Italia e dell'Europa: l'Isola è il Sud, Tunisi e già settentrione. La temperatura è piuttosto elevata nel periodo estivo (si possono anche superare i 37° all'ombra), mentre tende a scendere nei periodi invernali, ma raramente o quasi mai sotto i 5°.